Cap. V - La farsa della seconda istruttoria del Giudice HULLIN J.C.

Questa seconda istruttoria, conclusasi con "non luogo a procedere", è stata l'ennesima riprova dell'accanimento giudiziario e protervia di questo giudice, che senza tema alcuno a continuato i suoi disegni "criminosi" con omissioni, errori e falsi in atto pubblico. E non pago delle sue prevaricazioni coinvolse persino la famiglia con accuse risibili visti i fatti e le prove documentali, ma ormai era una prassi comune per le tre procedure formulare accuse sostenute solo da "falsi, manipolazioni, errori ed evidenti omissioni ; e non per ultimo disattendendo ogni norma in materia di Diritto Commerciale. Questa seconda "farsa giudiziaria" venne architettata ad arte per essere un ulteriore supporto alla farsa del "fallimento" ; ai capi d'accusa di : truffa ed appropriazione indebita ; aggiunge a suo piacimento la bancarotta semplice e fraudolenta per lo studio professionale, come se fosse stata una attività commerciale e/o industriale ! ma il meglio sono gli asserti che via via creava con una facondia degna di una piece teatrale. Leggendo i punti esposti nell'ordonnance de non lieu, si ripercorrono le tappe del suo castello accusatorio basato solo su "illazioni ed interpretazioni", della verità documentale e dai fatti ne ha disatteso ogni punto. Sono decisamente esilaranti le contraddizioni nell'esposizione degli elementi che cita a supporto, vedi quella più emblematica di non poter rimborsare i clienti, se lui stesso ha posto il blocco ! ma quella ancor più ridicola di una "presunta dichiarazione" di non aver trovato che pochi documenti corrispondenti ai dossier dei clienti. Una menzogna ed un falso plateale ! parlando in metri lineari, nello studio vi erano 15 armadi da 1mt per 2mt con tre piani, quindi 45 metri lineari di documenti. Tant'è che per il loro sgombro, affastellandoli dentro scatole senza alcun ordine, fu usato un camion da traslochi. Questo asserto fu interamente smentito quando nel marzo del 2004 presi in mano la storia e e le prove documentali che avevo in copia, non potevano più continuare a mentire. Difatti alle esternazioni paranoiche dell'Hullin, che i clienti erano spogliati d'ogni avere, il liquidatore pagò sino all'ultimo centesimo d'euro ; parimenti i fornitori, gli enti previdenziali, stipendi e quant'altro ; quindi la supponente truffa ed appropriazione indebita naufragata nel ridicolo. Ma sempre nella procedura, non pago di prevaricare a Monaco, in base a delle false dichiarazioni fatte da un cliente in malafede, effettuò una rogatoria internazionale in Svizzera a Lugano il 13 Dicembre 2002 ; compiendo così il suo secondo "falso in atto pubblico", ovviamente sempre con l'avallo e la compiacenza delle istituzioni. Era chiaro il suo disegno prevaricatorio : bloccare ogni risorsa economica con ogni mezzo, senza disdegnare minimamente di fare e creare dei falsi ad arte ; dalla prima rogatoria in poi ve ne sono stati una sequela. Subito dopo la "grande pulizia" effettuata dalle autorità monegasche, i procedimenti prendevano un'altra piega, si tornava ad uno stato di diritto.  Anche se i tempi della chiusura si sono procrastinati, difatti dalla sentenza dell'8 Agosto 2006 in cui si era chiuso il "non fallimento", a distanza di più di un anno questa istruttoria si chiudeva con "non luogo a procedere" ; una vittoria per la VERITA', una storia iniziata il 10 Dicembre 2001 veniva definitivamente chiusa il 29 Agosto 2007. Una nota di merito particolare va ascritta alla Magistratura svizzera ed all'avv. Rocco Olgiati, dopo l'interrogatorio del 19 Luglio 2007 presso il Procuratore Pubblico di Lugano, alle esaustive dichiarazioni rese oltre ad un ponderoso promemoria, lo stesso chiese l'ufficialità della chiusura resa il 29 Agosto 2007, ebbene solo il 4 ottobre gli fu rimessa, in solo "sette giorni" chiuse l'istruttoria con il non luogo a procedere per l'inesistenza degli estremi di reato ; definendo quest'ultimo capitolo della saga svizzera dell'Hullin iniziata nel 2001.